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Visualizzazione dei post da 2020

Io e la mia signorina

stiamo bene insieme...a giorni alterni. Sperando che Neffa non mi accusi di plagio e che chi mi sta leggendo non si chieda: "ma chi è Neffa?" E allora, eccoci al mare, nel villaggio preferito al Delta del Po, e da due ore sta diluviando su uno dei nostri nove giorni di vacanza. Ma la mia signorina non è in casetta con la sua mamma e il suo papà, è al miniclub e lì è rimasta, in ostaggio dell'acquazzone e della bicicletta a noleggio, che ha voluto per forza usare per coprire la distanza di 3 metri tra lei e il tendone dell'animazione. Eppure quest'anno è stato più difficile, nonostante conoscessimo il posto e il programma, convincerla a partecipare alle attività: si vede che l'età sta portando davvero i cambiamenti di cui tutti i genitori di figli adolescenti che conosco mi hanno sempre parlato con orrore. Qui siamo nel pieno del lamento, arrivato praticamente all'improvviso: quando era piccola, nostra figlia non piangeva mai ed era tutto bellissimo, specia...

Speranza di vacanza

Questo è un anno particolare per affrontare il tema delle vacanze. Mio marito si è sentito fare più di una volta la battuta: "vai anche in ferie, tu che da febbraio sei a casa?", come se noi insegnanti fossimo stati in smart working per finta, io invece sono stata più fortunata (nel senso che ho avuto a che fare con persone che sicuramente lo avranno pensato, ma non hanno avuto il coraggio di dirlo apertamente!). Fermo restando quindi che quest'estate le ferie intese in senso classico - una o due settimane lontano da casa - le faranno in pochi, la mia modesta opinione è che la fase della vacanza più stressante in assoluto sia l'organizzazione: a me piace prendermi per tempo, fare ricerche accurate, scegliere la destinazione, selezionare l'alloggio, cercare altre attività nei paraggi ecc... E prenotare subito, già a marzo, per arrivare a luglio tranquilla - o almeno provarci. Mio marito invece è dell'opinione opposta, quando nostra figlia era piccola e non vol...

Figli unici, tormenti multipli

Dei figli unici si parla sempre con un "ma". E' un bambino socievole,  ma... E' un bambino che sa giocare con gli altri, che sa stare in compagnia, ma...Ma si rapporta solo con adulti, ma non è abituato a condividere i giochi o i suoi spazi con i coetanei, ma pretende le attenzioni su di sé ecc.. Anche delle donne che hanno un solo bambino si dicono cose poco lusinghiere: non vogliono rischiare di rovinare il corpo con ripetute gravidanze, non vogliono fare rinunce o sacrifici, non vogliono una famiglia numerosa che ostacoli la loro carriera.  Come sempre, ogni caso è diverso dall'altro e ogni donna ha i suoi motivi - intimi e personali - per (decidere di) avere un solo figlio, ma il retaggio di una certa mentalità cattolica o di altri tempi, che considerava vera solo una famiglia con due o più figli e la madre di un figlio unico una madre solo a metà, continua ad resistere. Ho visto figli unici molto viziati, che schiacciano i genitori, con le loro continue ri...

Mal di capo

Non inteso come testa, ovviamente, ma come il proprio "superiore". L'uomo che dirige l'ufficio o il team di lavoro secondo regole tutte sue, ispirate al sempiterno sessismo, che nonostante tutti gli sforzi, non tramonta mai. Sembra un film americano che racconta una brutta storia, invece è una situazione molto diffusa anche in Italia, nei grandi contesti come in quelli più piccoli, "familiari". E allora, per provare a combatterlo, bisogna mettere in atto strategie difensive e di attacco e soprattutto scoprire l'importanza della sorellanza autentica, che consente di sostenersi tra colleghe. Ma quali sono i comportamenti sgradevoli che mettono a disagio sul lavoro? Senza arrivare agli estremi delle molestie sessuali più o meno esplicite, il sessismo può essere messo in atto anche in maniera più sottile ed insidiosa, perché è più difficile poi per la donna dimostrare le cattive intenzioni o gli scopi malevoli del capo (ma può essere anche un collega). Per ...

Nostalgia della scuola

Non da parte mia, ma di mia figlia ovviamente! Che, come tantissimi altri bambini, da un giorno all'altro ha dovuto rinunciare alla sua routine: scuola a tempo pieno, lezioni con le amatissime maestre, tempo con i suoi compagni, mensa e ricreazione in cortile. Per non parlare delle attività pomeridiane, sportive e non, e del tempo "privato", ovvero quello che ha già iniziato a trascorrere in camera sua, lontana dagli occhi indiscreti e invadenti di mamma e papà. Ho già parlato di come la preadolescenza si stia manifestando in casa mia, ma ogni giorno imparo qualcosa di nuovo. Oltre alle videolezioni - per fortuna ci sono state! - con le quali mia figlia ha ripreso i contatti in una forma che ricordava più o meno quella scolastica, anche i bambini hanno scoperto Zoom o Skype (che neanche io sapevo usare). E così, ogni sera, dopo cena, alle 20.30 scattava l'ora della videochiamata con gli amici, seguita, le prime volte, da qualche pianto. La scuola a questa età non è s...

Multitasking? Ci devo pensare...

Le donne sono multitasking: penso di averlo letto su libri e riviste centinaia di volte. E' noto che le donne riescono a organizzare al minuto ogni momento della loro giornata - e di tutta la famiglia - e contemporaneamente anche a descrivere, raccontare, verbalizzare ciò che accade intorno, o anche dentro di loro (emozioni, impressioni personali ecc.). Questo grazie al molto sviluppato (cioè molto più sviluppato che negli uomini) corpo calloso, parte del cervello che mette in comunicazione l'emisfero sinistro, deputato alla logica e al calcolo, con quello destro, che governa emozioni e creatività. Se gli uomini non sono multitasking, quindi, è colpa della genetica: non è che siano tonti, semplicemente sono meno "evoluti" da quel punto di vista. Eppure questa teoria, diffusa oramai a livello universale, è stata sfatata da un gruppo di studiosi tedeschi, che hanno messo al lavoro due gruppi di volontari, uomini e donne, e hanno osservato che non solo le persone impegn...

Mamma,vado ad allenarmi!

Lo ha dichiarato mia figlia quando l'allenamento di atletica e il corso di nuoto sono stati sospesi. Lei è sempre stata una bambina molto energica e io non mi sono meravigliata che abbia aperto qualche tutorial su Youtube e cercato un programma di fitness per muoversi in casa e passare il tempo, ma in generale le bambine iniziano presto a preoccuparsi del loro aspetto fisico. Si confrontano con le amiche, raccontandosi i pasti, le merende (se le fanno) e le calorie e si scambiano informazioni che trovano in rete, ascoltando i discorsi delle loro mamme o leggendo le loro riviste. Ma anche su Tiktok, social top tra gli adolescenti, dove ragazzine un po' più grandi di loro esprimono la loro opinione su scelte alimentari di vario tipo. Le maestre, che a scuola insegnano la composizione dei cibi e degli alimenti, assistono ogni giorno, al momento del pranzo in mensa, a scene surreali: bambine che non mangiano la pasta, che fanno il bis di verdura ma non toccano il pane, che scelgon...

Come nascono i bambini? Me lo dice la psicologa della scuola...

..durante il corso di affettività. Pericolo scampato, allora? In realtà, no. Mia figlia, con i suoi compagni di classe, ha seguito un percorso di educazione affettiva durante l'anno scolastico - anche a distanza - ma in quinta elementare! Le domande a tema invece arrivano molto prima a mamma e papà e ad un bambino di quattro o cinque anni non si può certo rispondere usando termini tecnici e parlando di gameti, ovuli ecc. Ma si può provare a cavarsela leggendo insieme qualche libretto ad hoc, scritti da pedagogisti esperti di quella fascia d'età, o più semplicemente chiedere a mamme di bambini un po' più grandi cosa hanno raccontato loro. Senza dimenticare di usare un po' di fantasia, raccontando l'amore di mamma e papà come una fiaba a lieto fine (una classica versione della storia è: il papà e la mamma si sono abbracciati fortissimo e il papà in questo abbraccio ha passato alla mamma un semino, che poi è cresciuto nella sua pancia e si è trasformato in un bambino/...

La scuola è finita!

E anche la Dad. Oramai tutti sanno cos'è la didattica a distanza, che da marzo a giugno ha sostituito quella in presenza, consentendo agli alunni di tutta Italia di continuare a fare lezione, apprendere e tenere i contatti, anche se virtuali, con i compagni e gli insegnanti. Non senza qualche sofferenza, però. Bambini e ragazzi sono rimasti a lungo lontani tra loro, e i genitori hanno dovuto dotarsi di strumenti vari perché il telefono cellulare non bastava più e si sono resi necessari webcam, stampante, cartucce e tablet (come minimo). Sebbene questo sia stato l'unico modo per mandare avanti la didattica durante la quarantena (basta "lockdown", please!), la Dad ha avuto molti detrattori, in primis i genitori, appunto, perché hanno dovuto sostenere molti costi, organizzarsi con il lavoro con o senza smart working, pagare babysitter o portare i figli dai nonni nonostante la difficile situazione. I ragazzi hanno dovuto imparare in poco tempo ad usare la tecnologia per ...

Mamma, ho l'ansia!

E' il titolo di un libro della famosa psicoterapeuta dell'adolescenza, Stefania Andreoli, che lo ha scritto per aiutare i tanti genitori di bambini e adolescenti che dicono di essere ansiosi o che dimostrano di esserlo attraverso comportamenti tipici: mangiano le unghie, tormentano i capelli, lamentano mal di pancia e mal di testa, hanno disturbi del sonno e, nei casi peggiori, anche un cattivo rapporto con il cibo. I bimbi più piccoli in genere si agitano di fronte a nuove importanti esperienze, come l'inserimento in una nuova classe o una gita scolastica, e l'ansia può derivare dalla paura delle novità, o dal timore del confronto con gli altri bambini, specie quelli prepotenti o abituati a maniere un po' più "spicce".  Ma da cosa deriva l'ansia? In genere da una paura non superata. La paura, in generale, è utile perché ci permette di difenderci di fronte ad un (vero o presunto) pericolo. Da piccolissimo, ad esempio, il bambino ha paura dell' ...

Centri estivi, si o no?

Ogni anno, da quando mia figlia ha concluso la scuola materna che era aperta fino a fine giugno, ho dovuto inventarmi una soluzione per tenerla occupata dal giorno della fine delle lezioni. Setacciando la città, cercando in rete, chiedendo a vari amici e conoscenti, fortunatamente ho sempre trovato dei centri estivi che venivano incontro alle mie esigenze di lavoro e alle necessità di una bambina desiderosa di tenersi attiva e stare in compagnia. Io sarei anche favorevole ad un modello di scuola che prevede diverse pause durante l'anno scolastico, che coincidono con periodi di ferie per i genitori che lavorano, in modo da ridurre l'interruzione estiva. O tenere gli edifici scolastici aperti anche durante l'estate, con giovani animatori, tirocinanti o studenti a scopo ricreativo. Ma finché questo non succederà, i centri estivi continueranno ad essere una manna per chi non ha nonni disponibili perché lontani o altrove in quel periodo e non sa dove collocare i figli ed è l...

Bicicletta e torte salate

La giornata perfetta secondo mia figlia: una lunga uscita in bici nel verde e un picnic a base di torte rustiche. Dalla primavera all'autunno, noi siamo quelli in cerca di un bosco, un parco, un prato dove respirare aria pulita, stendere una coperta e mangiare cibo preparato insieme (per la verità mio marito sarebbe più uno da ristorante ma ogni tanto si sacrifica!). Nei negozi di accessori per auto oramai si vendono portabici adatti per ogni marca e modello (di auto e di bici) e in libreria ci sono decine di guide specializzate sul cicloturismo. Un'escursione giornaliera può essere una bellissima esperienza, che accresce l'autonomia dei bambini, dà loro fiducia e autostima e rinforza i legami familiari; con figli un po' più grandi, come la mia, bastano il caschetto, magari un cuscinetto per rendere il sediolino più confortevole, un berretto con visiera per proteggersi dal sole ( o una bandana), acqua e qualche snack come cioccolata e frutta fresca e secca. A noi è p...

Elogio della gentilezza

Mi ha colpita molto la storia di un'insegnante di scuola media, in provincia di Treviso, che ha deciso di dedicare un'ora a settimana delle sue lezioni ad insegnare ai suoi alunni la gentilezza. Quindi non solo verifiche o approfondimenti, ma veri e propri esercizi per apprendere il rispetto e mettere in pratica l'empatia, tra loro e con gli adulti intorno a sé - a partire dai genitori, che iniziano a soffrire gli sbalzi d'umore dei figli preadolescenti e rimpiangono i bambini affettuosi e in vena di coccole di qualche tempo prima. Funziona così: ogni giorno gli alunni scrivono su un diario la gentilezza che pensano di mettere in atto, e scrivono come hanno reagito le persone che l'anno ricevuta e, a fine giornata, aggiungono una riflessione su come si sentono loro stessi. L'esercizio serve a sviluppare empatia e abituarsi ad essere gentili in tutte le occasioni quotidiane. L'idea è nata perché la professoressa era stanca del clima di aggressività e prepote...

Oddio...mio figlio è un genio!

Di fronte ad un bambino che fa qualcosa di particolarmente insolito o straordinario per la sua età, ogni madre ha pensato almeno una volta "mio figlio è un genio!" O, magari, un'altra mamma fa osservazioni del genere al parco o a una festa di compleanno e allora si prova a risalire alle altre occasioni nelle quali il piccolo di casa (o la piccola), che dovrebbe pensare solo a godersi la sua età, ha mostrato in passato caratteristiche che lo avvicini alla categoria del genio. A me non è mai successo e sinceramente ne sono sollevata...non avrei saputo come comportarmi: cosa si fa in questi casi? Su questo tema, recentemente ho visto in TV un film illuminante: Gifted. Il dono del talento.  E' un film americano che racconta la storia di una bambina di 7 anni, Mary, rimasta orfana (la madre si è suicidata quando lei aveva 6 mesi) e cresciuta dallo zio materno. A scuola, durante la lezione di matematica, la bambina risolve una moltiplicazione a tre cifre e trova anche la r...

Se tu non fossi femmina...

...e invece fossi maschio? Che mamma sarei con te, più severa o più comprensiva? Pretenderei da te la stessa responsabilità e attenzione o ti lascerei maggiore libertà? Se le maestre mi dicessero che a scuola sei un po' troppo vivace, minimizzerei o ti metterei in castigo? La logica vorrebbe che non ci fossero differenze nel modo di essere madri e di educare un figlio, maschio o femmina che sia, ma in questi anni ho avuto davanti agli occhi esempi che mi hanno detto esattamente il contrario. Eppure è necessario provare a dare a maschi e femmine la stessa educazione, se in un futuro meno lontano vogliamo sperare di vedere una società più equa e giusta, con uomini amici delle donne e non in conflitto con loro. Negli anni del femminismo sono state le donne ad avviare il cambiamento culturale, ma non si può dire che oggi non ci sia più bisogno di agire ancora in quella direzione; è necessario che questo compito sia portato avanti da uomini e donne assieme. E le mamme dei maschi sono fo...

Piccole donne leggono

E fin qui tutto bene. Mia figlia, ad esempio, ha dimostrato interesse per la lettura fin da piccola: era attratta dai libretti illustrati che sfogliava da sola guardando le figure, poi ha iniziato a chiedere che le leggessimo le fiabe o le raccontassimo altre storie. In casa abbiamo sempre avuto libri per bambini in quantità, perché sono un articolo sempre gettonato tra i regali di compleanno o di Natale. Ma, come spesso succede, i bambini si avvicinano ad un'attività o acquisiscono un'abitudine solo se anche mamma e papà si dimostrano coinvolti e danno un esempio convincente. E con la crescita, ovviamente i gusti cambiano. Siamo passati dalle sempreverdi fiabe dei Grimm alle Winx e poi alle avventure di Tea Stilton, che uniscono gli elementi del giallo e del mistero ai viaggi in giro per il mondo (e per questo sono piaciuti anche alla mamma ). Abbiamo comprato quasi tutta la serie - una quarantina di volumi - letti alla velocità della luce e raccontati spontaneamente nei pome...

Scuola e genitori, gioie e dolori

Un argomento più che mai attuale: la scuola come terreno di scontro tra insegnanti e famiglie. Alla mancanza di edifici scolastici sani e stabili si aggiunge la cronica carenza di riconoscimento politico e sociale del suo valore e il rispetto nei confronti degli insegnanti, vituperati, insultati e a volte addirittura fisicamente aggrediti dagli alunni e dai loro genitori. Ai docenti si chiede di essere ineccepibili e di dare l'esempio corretto ai ragazzi, ma che non si azzardino a far notare che questi non sempre rispondono agli stimoli in modo adeguato. E la gestione della lezione viene messa in discussione dagli alunni senza motivazioni oggettive - o contestata da certi genitori, che in classe non sono neanche presenti ma si schierano senza dubbio alcuno a favore dei propri figli screditando i docenti ai loro occhi e accusandoli di chissà quali crimini, come ad esempio non accettare l'ennesima giustificazione per sottrarsi all'interrogazione programmata. E i docenti che ...

Mia figlia vuole fare l'influencer...

Quando, undici anni fa ho saputo di aspettare una bambina, come tutte le future mamme ho provato a immaginare come sarebbe stata: non solo che aspetto avrebbe avuto (dalla nascita ad oggi, è sempre uguale a suo padre!), ma soprattutto quali sarebbero stati i suoi gusti, i suoi desideri, i suoi sogni per il futuro. Speravo di trasmetterle le mie passioni e i miei interessi semplicemente condividendoli con lei e fantasticavo che le sarebbero piaciute le stesse cose che piacciono a me. Avremmo litigato, non troppo però, lei sarebbe stata diversa da me ma le sarebbe rimasto un tratto, un gesto, un modo di fare trasmesso dalla sua mamma in un dialogo continuo, a volte duro ma sempre affettuoso e mai geloso delle "altre" (mamme o bambine o donne della sua vita).  Mia figlia oggi è in piena preadolescenza e sta già mostrando le contraddizioni tipiche dell'età - secondo me è troppo presto ma i pedagogisti più autorevoli dicono che le ragazze delle ultime generazioni sono più p...

Ufficio, io ti salverò!

Le donne al lavoro (o meglio, molte donne) si sentono sempre in obbligo di dimostrare grande senso del dovere e disponibilità, per non deludere i colleghi e i superiori e accontentare al meglio le richieste di tutti. La logica vorrebbe che se non solo sei all'altezza delle aspettative degli altri, ma addirittura le superi - cosa probabile se sei molto attenta e brava nel tuo lavoro - gli altri dovrebbero ricambiarti con apprezzamenti e attestazioni di fiducia...e raramente questo avviene. Se sei efficiente e veloce, appena porti a termine un incarico te ne viene affidato subito un altro, senza un grazie e senza nemmeno avere il tempo di andare a prendere un caffè! E magari quel lavoro ti tocca anche portartelo anche a casa. In questo modo rischi però è che il sovraccarico di lavoro, unito alla mancanza di gratificazioni, possa portare ad un veloce punto di non ritorno: il rifiuto verso quel lavoro, che fino a quel momento ti piaceva tanto, e verso l'ambiente, che si è dimostra...

Una mamma quasi...cattiva

Ovvero la sottile (praticamente invisibile) arte di punire i figli.  La crescita per tutti i bambini è un processo lungo e complesso e per i genitori gli interrogativi si sprecano: starò facendo bene, avrò preso la decisione giusta, ci sarà davvero un cambiamento o peggiorerò le cose? Queste domande noi mamme ce le siamo fatte tutte almeno almeno una volta senza riuscire a darci una risposta rassicurante (per noi) e definitiva...in particolar modo quando si tratta di dare la tanto famigerata e discussa punizione. Secondo gli esperti, il criterio sembra così semplice: se il bambino disobbedisce in maniera continuativa ad una regola, allora deve essere punito. Benissimo. E come si traduce questo in pratica? Io sono un'insegnante, e anche a scuola se un alunno compie un gesto sbagliato o fa qualcosa di pericoloso per se stesso e gli altri, viene sanzionato, ma qui intervengono autorità superiori che mi sollevano dalla scelta definitiva e le regole sono stabilite a livello istituzio...

Nostalgia del Nordic Walking

In questi giorni sento proprio la mancanza di una delle mie attività outdoor preferite: camminare! Ma non della semplice passeggiata (che preferisco fare davanti alle vetrine dei negozi!), bensì del mio amato Nordic Walking. In tempi non sospetti, un bel pò di tempo fa, ho comprato un treadmill che tengo in studio ma, a dire la verità, lo uso una volta ogni tanto, perché stare all'aria aperta non è paragonabile all'allenamento in casa. Mille volte meglio andar fuori anche d'inverno, in una bella giornata fredda ma riscaldata dal sole. Ho iniziato a partecipare a delle uscite di NW organizzate da un’associazione della mia città circa 7 anni fa e grazie a delle guide esperte e preparate ho affinato la tecnica e scoperto nuovi itinerari nascosti nella trama delle strade cittadine e, ciononostante, immersi nel verde. Piccoli paradisi a pochi passi dal centro storico. Ma cos’è il Nordic Walking? Si tratta di una camminata particolare, supportata dall’ uso di appositi bastoncin...

TEMPO DI SMART WORKING

Dai primi di marzo alcune categorie professionali, di concetto e di responsabilità, sono state ricollocate in modalità smart working, trovandosi al centro di un acceso dibattito sui lati positivi e negativi del sistema. Da alcuni è considerato una via privilegiata al mantenimento del posto di lavoro - e dello stipendio - da altri una modalità che nei paesi nordeuropei in cui è applicata da anni ha fatto miracoli, da altri ancora invece una nuova forma di sfruttamento del lavoratore, e soprattutto, della lavoratrice. Ma andiamo con ordine. E' vero che le aziende hanno dovuto chiudere i settori e le attività produttive, non potendo consentire l'accesso agli operai; i negozi hanno abbassato le serrande e messo molto personale in cassa integrazione, che si sta rivelando per alcuni marchi l'anticamera del licenziamento; è vero che i piccoli artigiani non riusciranno a rimettersi in pari in pochi mesi, che i liberi professionisti inseriti negli albi non ricevono adeguate agevol...

ANDRA' TUTTO BENE

Il 22 febbraio scorso abbiamo festeggiato il compleanno di mia figlia. Sì, proprio così, festeggiato. Abbiamo affittato la saletta riservata di un bar accorsato ma dall'atmosfera familiare, abbiamo scelto gli stuzzichi e ordinato una torta a forma di unicorno. Abbiamo trascorso un piacevolissimo pomeriggio con le sue compagne di scuola, i loro genitori, i nostri amici più stretti e i nonni (!). Completamente ignari della gravità della situazione, che si sarebbe mostrata di lì a pochi giorni, abbiamo anche fatto un break di una notte in una nota località termale sul lago di Garda, un regalo di famiglia per il compleanno della piccola. Da allora la vita di noi tutti è cambiata totalmente. Stiamo bene e cerchiamo di affrontare con serenità la sosta forzata, che investe tutte le nostre attività: il lavoro, le relazioni, il tempo libero, le uscite, i viaggi. Io non sono mai stata molto mondana, ma mi pesa rinunciare alle chiacchiere con amiche e colleghe, anche se ora le vedo online, ...