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Piccole donne leggono

E fin qui tutto bene. Mia figlia, ad esempio, ha dimostrato interesse per la lettura fin da piccola: era attratta dai libretti illustrati che sfogliava da sola guardando le figure, poi ha iniziato a chiedere che le leggessimo le fiabe o le raccontassimo altre storie. In casa abbiamo sempre avuto libri per bambini in quantità, perché sono un articolo sempre gettonato tra i regali di compleanno o di Natale. Ma, come spesso succede, i bambini si avvicinano ad un'attività o acquisiscono un'abitudine solo se anche mamma e papà si dimostrano coinvolti e danno un esempio convincente. E con la crescita, ovviamente i gusti cambiano. Siamo passati dalle sempreverdi fiabe dei Grimm alle Winx e poi alle avventure di Tea Stilton, che uniscono gli elementi del giallo e del mistero ai viaggi in giro per il mondo (e per questo sono piaciuti anche alla mamma ). Abbiamo comprato quasi tutta la serie - una quarantina di volumi - letti alla velocità della luce e raccontati spontaneamente nei pomeriggi di pioggia, con l'imbarazzo nella scelta del racconto preferito, creando un lungo momento di vicinanza e intimità che rafforzano i legami e permettono di scoprire nuove cose sui propri figli. Ovviamente, non bisogna farsi prendere dalla fortissima tentazione di "imporre" una lettura, neanche se è un classico dell'infanzia che noi abbiamo letto da piccole e ci è piaciuto molto: io ho provato con il GGG ma mi sono dovuta fermare dopo tre pagine e "Piccole Donne" per le undicenni di oggi è un bellissimo film che hanno visto al cinema, ma non il libro della loro generazione. Le letture che nell'ultimo anno attraggono l'interesse della (ex) cucciola di casa sono quelle che gli editori definiscono "il nuovo prodotto editoriale": libri scritti da giovani Youtubers, che iniziano a farsi conoscere postando sui loro blog e pubblicando video su temi dedicati ai bambini e agli adolescenti e, visto il grande successo di pubblico, vengono sponsorizzati facilmente dalle case editrici con buona pace dei quarantenni che magari da anni hanno un libro nel cassetto. E quindi, le avventure delle Tea Sisters sono state prontamente sostituite dalle varie Iris Ferrari, Elisa Maino, Marta Losito, Valeria Vedovatti...e Sofia Dalle Rive, incontrata in città di persona, dal vivo, con reazioni spropositata (e mamma morta dalla vergogna). Mi sono informata - cosa fondamentale, avvicinarsi al mondo dei figli preadolescenti, per  non rischiare di restarne esclusi per sempre - ho scoperto che le ragazzine sono le lettrici più forti di questo tipo di libri. O consumatrici, mi verrebbe da dire: oltre ai libri e ai video di Youtube, che raccolgono ogni giorno centinaia di visualizzazioni, ci sono in vendita vari gadget associati al personaggio e gli editori, per promuovere le vendite, organizzano firmacopie che diventano veri e propri bagni di folla, come quelli delle band storiche ai concerti. Ma nessuno canta o suona o fa spettacolo: questi nuovi divi si limitano a mostrarsi al loro pubblico con una copia dell'ultima "fatica" in mano. E così, un genitore che è stato in giro tutto il giorno e in piedi quattro ore per consentire alla figlia di vedere il proprio idolo per ben due minuti, subito dopo deve assistere al carosello degli acquisti improbabili: la maglietta che lui/lei indossava allo show (quale show?), le cuffiette per la musica, il trucco usato in quella occasione ecc...Ma cosa hanno di così attraente questi nuovi "divi? Credo che la loro carta vincente sia l'uso dei social come canale privilegiato di comunicazione, insieme alla costante presenza e alla scelta di temi vicini agli adolescenti. 
Un lato positivo in questa storia potrebbe esserci: la nascita della professione, di nicchia ma ben considerata, di booktuber. Si tratta di un esperto che consiglia e recensisce libri. Non solo frivolezze dunque, ma competenze letterarie e passione per la lettura unite a doti divulgative e autorevolezza nel settore (che si guadagna col tempo, insomma non ci si improvvisa). E la rete è piena di persone che scrivono cercando un rapporto più diretto con il pubblico, senza la mediazione degli editori, e che comunicano durante dirette Facebook o con Instagram stories, dove la protagonista non è la solita borsetta griffata, ma la propria storia personale. Un modo per informare senza annoiare e far conoscere nuovi talenti della scrittura che per mancanza di fondi o di canali tradizionali, non escono in libreria ma nascono e si diffondono sulle nuove piattaforme editoriali. A me piace particolarmente Wattpad - mai usata perché sono troppo vecchia - ma conosciuta attraverso il mio lavoro di insegnante. Su questa piattaforma, che funziona come un social network, è possibile pubblicare racconti e romanzi, anche a episodi e raccogliere like, soprattutto dai coetanei: infatti i generi più diffusi sono il fantasy e le storie, anche d'amore, di giovani e adolescenti. Se il prodotto è valido - e lo si stabilisce in base al numero dii like ricevuti - si riesce anche ad essere contattati da un bravo agente e a trasformare se stessi e il proprio racconto in un caso editoriale, come è accaduto a Sofia Viscardi e al suo "Succede", che ha riscosso un successo enorme tra il pubblico young. Mi sembra  un buon modo per avvicinarsi alla lettura e anche per coltivare la scrittura, specialmente durante l'adolescenza, quando si cerca un canale più riservato e confidenziale per lasciarsi andare alle proprie emozioni. Magari con l'incoraggiamento di una persona che ne capisce, ma mantiene la giusta distanza sul piano emotivo, come un bravo insegnante. Ma questa è un'altra storia...

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