Passa ai contenuti principali

Multitasking? Ci devo pensare...

Le donne sono multitasking: penso di averlo letto su libri e riviste centinaia di volte. E' noto che le donne riescono a organizzare al minuto ogni momento della loro giornata - e di tutta la famiglia - e contemporaneamente anche a descrivere, raccontare, verbalizzare ciò che accade intorno, o anche dentro di loro (emozioni, impressioni personali ecc.). Questo grazie al molto sviluppato (cioè molto più sviluppato che negli uomini) corpo calloso, parte del cervello che mette in comunicazione l'emisfero sinistro, deputato alla logica e al calcolo, con quello destro, che governa emozioni e creatività. Se gli uomini non sono multitasking, quindi, è colpa della genetica: non è che siano tonti, semplicemente sono meno "evoluti" da quel punto di vista. Eppure questa teoria, diffusa oramai a livello universale, è stata sfatata da un gruppo di studiosi tedeschi, che hanno messo al lavoro due gruppi di volontari, uomini e donne, e hanno osservato che non solo le persone impegnate in più attività non conseguivano risultati all'altezza, ma anche che non ci sono differenza sostanziali, né quantitative né qualitative, tra uomini e donne. E quindi? E quindi evidentemente le donne sono state costrette ad affinare, nel corso dei secoli, il talento di dedicarsi a più cose nello stesso tempo, principalmente la cura dei figli insieme a tutte le altre noiose faccende  di cui gli uomini di famiglia facevano a meno di interessarsi (e fermiamoci qui). Non proprio una fortuna, anzi...una bella "fregatura"! Se da un lato, infatti, siamo  capaci di svolgere diverse azioni tutte insieme, senza perdere il filo, anzi seguendone i vari aspetti e portandole a termine correttamente, è vero anche che questo comporta un discreto sovraccarico di lavoro e di stress. Ma cosa ci spinge ad entrare in questa specie di centrifuga? All'inizio, percepirci efficaci e in gamba ci spinge ad andare avanti: riuscire a fare tante cose insieme ci fa sentire  performanti e orgogliose di noi stesse. Inoltre, e questo è l'aspetto più insidioso, ci consente di ottenere l'ammirazione di amici, parenti colleghi: il multitasking come chiave per farci apprezzare e amare. Con il risultato di sottoporre noi stesse ad un'inutile pressione a far bene a tutti i costi, per paura che, se una volta non riuscissimo bene come al solito, gli altri non ci amerebbero più come prima. Guadagnandoci solo ansia da prestazione e cortisolo, che altera la qualità del sonno e fa anche  ingrassare! Una blogger e vignettista francese, nome d'arte Emma (a proposito di multitasking, è anche ingegnere), ha creato una raccolta di vignette, pubblicate anche su Fb, dal titolo "Bastava chiedere": tipica risposta che ci viene data quando, per la troppa stanchezza, crolliamo e sbottiamo che siamo sfinite e non riusciamo più a fare tutto. Se non vogliamo esaurirci e rovinare le nostre relazioni con gli altri, facciamo attenzione alla sindrome da Wonder Woman: "solo io posso fare bene quella tale cosa, perché solo io so come si fa...chiunque altro fallirebbe, o, come minimo, non farebbe bene quanto me". Bisogna imparare a delegare a qualcun altro (magari quello che non ci piace) e a non pretendere di avere il controllo assoluto sulle persone e, soprattutto, su "processi e risultati". E' difficile, ma è così che si deve fare! Poi, una volta prese le giuste misure con gli altri, possiamo passare a pensare a noi, dando ascolto, ad esempio, al mal di testa o di schiena, alle allergie cutanee e a tutte quelle manifestazioni psicosomatiche che attribuiamo sempre a qualcos'altro. Se siamo proprio maniache della pianificazione, proviamo a programmare tutto, compreso il tempo per figli, per la palestra, per la spesa, per gli amici, e a rispettare tutti gli impegni presi, soprattutto quelli personali che vengono facilmente messi in secondo piano e trascurati. E ammettiamo con sincerità a noi stesse cosa vorremmo per essere più felici. Per esempio, un bel viaggio: prendersi una vacanza e partire con il solo scopo di cambiare ambiente, conoscere nuove persone o culture, vedere posti sconosciuti e rilassarsi, senza correre da un capo all'altro del mondo per "ottimizzare". E poi dedicare la giusta attenzione alla salute, nostra e dei nostri cari, cosa che sicuramente ci darebbe serenità; concedersi qualche coccola extra - le mie preferite, quando riesco, sono massaggi e shopping - senza la solita fretta, che ne vanifica tutti gli effetti! E anche, avere un balcone fiorito o un animale domestico, cucinare una torta di compleanno invece di doverla comprare già pronta, sistemare la casa per renderla più accogliente, anche per amici e parenti. Cose semplici per le quali non ci vuole la bacchetta magica ma, appunto, del tempo in più.  

Commenti

Post popolari in questo blog

Milanesi si nasce...Taylor's version

Ho riletto il mio lungo post su Milano, scritto esattamente un anno fa, quando provavo un amore incondizionato per la città e mi sentivo come Carrie negli episodi di SATC in cui “usciva con New York”, ma per forza di cose molto meno elegante e effortless di lei.  Chiaro che la mia visione da turista, che va a Milano per mostre o altri eventi, non contempla le difficoltà e i disagi quotidiani di chi ci vive, lavora e si sposta da una parte all'altra della città, tutto il giorno, correndo senza sosta. Persone che alle fermate della metro ti spingono per prendere il treno sennò arrivano tardi al super posto di lavoro e poi sui social ti mostrano le stanze “ampie” due metri quadri spacciati per appartamenti e dati in affitto come se fossero quadricamere, alla faccia di Gianluca Torre, delle sue dimore di charme imperdibili e delle richieste milionarie ma “perfette”.  Eppure, niente sembra scalfire l'immagine glamour e accattivante di questa città, in continua trasformazione, sempr...

Milanesi si nasce...e io lo nacqui

Io adoro Milano. Posso dirlo? Forse l'ho già scritto in passato e non ho mai cambiato opinione. Sono nata lì, oramai 45 anni fa, e continuo a chiedermi come sarebbe stata la mia vita se i miei genitori non avessero deciso di riavvicinarsi alle famiglie quando ero molto piccola. Ci sono tornata per qualche giorno in "gita" quando ero ragazzina e poi un paio di notti facendo scalo con un volo da Lisbona, poi non l'ho più visitata per anni, fino a che non  mi sono sposata. Sento forte il suo richiamo, come se ci fossero le mie radici, pur avendo vissuto lì solo due anni e non avendone alcun ricordo (sono stata informata, durante il primo governo Berlusconi, che abitavamo a Segrate. Ma pensa). Nonostante mio marito non abbia un grosso feeling con la città, ci torniamo almeno due o tre volte all'anno, per visitare qualche mostra o vedere i nuovi quartieri e anche lui non resiste alla foto d'ordinanza davanti alla sede del Corriere della sera o della Gazzetta dello ...

Le guerriere dei tempi moderni

Vediamo un pò chi sono. Le protagoniste dei nuovi romanzi dedicati alle millennials? No. Quelle delle serie Tv? No. Le imprenditrici che creano occupazione femminile senza che la maternità sia un problema? No. Le guerriere dei tempi moderni si trovano sui social - che novità - e sono le guru del fitness. Donne che praticano attività fisica di qualsiasi tipo tutto l'anno, anche all'esterno, col freddo e col caldo, con la pandemia, con il distanziamento, ma soprattutto con la capacità, innata o appresa, di mettere in secondo piano le esigenze di lavoro/ marito/ figli/genitori e di dare la priorità al proprio benessere fisico, facendone anche un fiorente business. Alcune di loro hanno abbondantemente superato gli anta, come la nonna settantenne americana che ha iniziato a fare ginnastica per combattere la pressione alta, l'osteoporosi e i problemi cardiocircolatori di cui soffriva e adesso  è seguitissima su Ig, dove posta reel motivazionali per altre donne della sua età e non...