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Visualizzazione dei post da 2023

I was a Barbie girl

Dopo aver rimandato l'appuntamento di qualche settimana, giusto per evitare l'arrembaggio, anche io sono andata a vedere il film di Barbie, estremamente grata verso mia figlia, che è venuta con me invece di organizzarsi con le amiche. C'era infatti qualche gruppetto di ragazze un po' più grandi della mia e tante bambine più piccole accompagnate dalle mamme; secondo me, le prime si sono abbastanza divertite, le altre, passato l' (eccessivo) effetto caramella dovuto alla sovrabbondanza del rosa e del fluo, si sono annoiate. Non è un film per bambine, è un film per millennials o per ragazze che hanno  già "sentito" da qualche parte le riflessioni odierne sul ruolo della donna nelle relazioni, nella coppia, in famiglia, sul lavoro, nella società e che ne parlano in gruppo, a scuola, con i genitori e magari anche con gli insegnanti. Altrimenti per loro il film alla fine può risultare troppo didascalico e poco cinematografico. Serioso più che serio, insomma, non...

Quest'estate si diventa grandi

Per la prima volta dopo anni la programmazione di casa nostra, nei mesi da giugno a settembre, è decisamente cambiata: i centri estivi sono i grandi assenti della stagione 2023. Facciamo un breve "recap": abbiamo iniziato a quattro anni con la piscina, in pratica una replica fedele della scuola materna, poi il teatro con il corso di disegno e marionette (di cui, con mio grande dispiacere, non è rimasto alcun ricordo), poi il ritorno alla piscina, che è stato un must anche per tutti gli anni della scuola primaria e come ultimo, ma non meno importante, il centro estivo a tutto sport, grande amore vissuto fino in fondo, con il caldo, con i temporali, con le uscite giornaliere ai parchi acquatici, durato poco però - non per volontà di mia figlia ma per raggiunti limiti di età.  Quest'estate invece, fatti gli esami, la quattordicenne ha detto stop: finita la scuola, non si sarebbe alzata presto né sarebbe andata su e giù per la città per nessun motivo al mondo. In un primo mom...

Milanesi si nasce...e io lo nacqui

Io adoro Milano. Posso dirlo? Forse l'ho già scritto in passato e non ho mai cambiato opinione. Sono nata lì, oramai 45 anni fa, e continuo a chiedermi come sarebbe stata la mia vita se i miei genitori non avessero deciso di riavvicinarsi alle famiglie quando ero molto piccola. Ci sono tornata per qualche giorno in "gita" quando ero ragazzina e poi un paio di notti facendo scalo con un volo da Lisbona, poi non l'ho più visitata per anni, fino a che non  mi sono sposata. Sento forte il suo richiamo, come se ci fossero le mie radici, pur avendo vissuto lì solo due anni e non avendone alcun ricordo (sono stata informata, durante il primo governo Berlusconi, che abitavamo a Segrate. Ma pensa). Nonostante mio marito non abbia un grosso feeling con la città, ci torniamo almeno due o tre volte all'anno, per visitare qualche mostra o vedere i nuovi quartieri e anche lui non resiste alla foto d'ordinanza davanti alla sede del Corriere della sera o della Gazzetta dello ...

Fine scuola mai

Finalmente ci siamo. Sembrava impossibile ma ce l'abbiamo fatta: le scuole medie sono finite, gli esami conclusi, gli esiti pubblicati e in questi giorni stiamo lavorando per preparare la documentazione necessaria a perfezionare l'iscrizione alle scuole superiori. Mia figlia è contenta, sollevata subito dopo il colloquio e soddisfatta del risultato (noi genitori speravamo per lei in una maggiore gratificazione). Da adesso in poi, è tutto un rincorrersi di uscite per passare insieme ai compagni qualche ora in allegria, senza pensare a compiti e interrogazioni, mangiare insieme una pizza o anche solo un gelato, andare in giro in bicicletta a salutare chi è rimasto a casa, passeggiate in centro, fare festa in giardino fino a mezzanotte, stare tutto il giorno in piscina in attesa di andare al mare. Sempre tra di loro, compagni inseparabili di tre anni di vita e anche di più: in classe di mia figlia, alcuni si conoscevano dalla scuola materna e i legami si sono consolidati tantissim...

19 Marzo, festa dei Dilf

Non chiamiamoli mammi, ma neanche semplicemente papà. Chiamiamoli Dilf, se sappiamo cosa vuol dire. Io l'ho scoperto la settimana scorsa: non è un nuovo detersivo che promette superfici brillanti né il protagonista di un nuovo film di fantascienza da guardare al cinema in 3D. E' un acronimo nato di recente, anch'esso in ambiente anglosassone/americano, di cui non si sentiva la mancanza ma che è stato evidentemente ritenuto indispensabile, tanto da derivarlo dal più noto - e già molto più discusso - Milf.  Dilf sta per "dads I'd like to fuck" e mi è saltato agli occhi mentre scrollavo il feed di Instagram, che mi mostrava le foto di un attore inglese genitore da pochi mesi, che spinge un carrozzino per le strade di Londra, con tanto di freccia ad evidenziare la curva dei suoi glutei durante la passeggiata; a seguire, una carrellata di foto di sexy papà, tutti attori, personaggi dello sport, influencer, cantanti, youtuber ecc. Sicuramente gran bei ragazzi, di et...

Qualcuno ha detto "procrastinazione"?

Procrastinazione: il nuovo male del secolo? Di sicuro, una parola già usatissima nel nuovo anno, che ha sostituito resilienza ma non in senso positivo, anzi. Mentre la resilienza è una qualità che ci consente di resistere agli urti della vita, la procrastinazione è considerata un difetto perché invece di indurci ad agire, ci spinge a rimandare continuamente quello che dovremmo fare. Viviamo giornate pienissime, con ritmi serrati e tanti impegni, che sembrano tutti urgentissimi e soprattutto prioritari. Ma prioritari rispetto a cosa? A quanto pare, la nostra vita privata, la nostra tranquillità, la nostra soddisfazione a fine giornata non dipendono più dai noi stessi e dalla nostre emozioni, ma dalla quantità di impegni che siamo riusciti a concludere durante la giornata prima di andare a dormire. E così, dopo il lavoro - da svolgere sempre al massimo delle proprie risorse psicofisiche - bisogna accompagnare i figli a casa degli amici, a calcio, a scuola di musica perché anche loro devo...

2023, pensieri ..da grandi

Ed eccoci subito pronti per la prima importante tappa del nuovo anno: l'iscrizione alle scuole superiori. Dopo aver partecipato agli open day- non così tanti in realtà, una preselezione era già stata fatta -, aver valutato pro e contro e terminato l'ultimo girone eliminatorio, la decisione è stata presa e io sono qui ad aspettare che arrivi il fatidico giorno, per attaccarmi al pc, farmi amico lo Spid e iniziare la mostruosa procedura. Completandola, si spera (e in tutto questo dovrei anche rientrare al lavoro, ma che volete che sia). Ce la farò, insieme ad altre migliaia di genitori, ad uscire viva dalla piattaforma Miur guadagnandomi il salvifico messaggio "procedura di iscrizione completata con successo"??  A casa stiamo già precorrendo i tempi: qualcuno qui ha fretta di crescere, cambiare, andare. Negli anni ho visto lo stesso atteggiamento in tanti alunni di terza media, il desiderio che l'anno fosse finito a gennaio, la voglia di concludere il prima possibil...