Passa ai contenuti principali

Embracing mom o embrassing mom?

Bene. Un altro anno scolastico si è concluso, ora basta scuola per un pò... ah no.  Agli inizi di giugno, quando avevo appena cominciato a illudermi che presto sarebbe arrivata una pausa da ansie da prestazione, nervosismo, competizioni varie, gare, concorsi, saggi, interrogazioni, voti e scenate, è comparso lui. Il ballo di fine anno. Io, che da brava ex ragazzina degli anni novanta pensavo fosse un'americanata di fine liceo, ovviamente mi sono dovuta ricredere: covid permettendo, la tradizione è stata anticipata anche alla scuola media. Così, mio malgrado, sono stata coinvolta nella trafila della preparazione all'evento. Oltre a firmare autorizzazioni per la partecipazione e liberatorie per l'uso delle immagini nell'ambito scolastico  - e tra cartaceo e online siamo tornati alla triplice copia di paperiniana memoria - in un periodo di lavoro piuttosto denso per me non ho potuto decidere io quando andare a fare "shopping". No. Ho dovuto, naturalmente, aspettare l'esito del dibattito tra le compagne di classe su whatsapp e la tanto sospirata decisione finale: giacché l'omologazione a questa età è ambita e desideratissima (e mio marito, ancora più confuso di me, ha più volte rischiato, all'uscita dalla scuola, di portarsi a casa la figlia di qualcun altro, più spesso che alle materne o alle elementari), la scelta è caduta sul tubino nero. Questo capo d'abbigliamento mitologico, per metà della metà della metà stoffa e per quel poco che resta, corpo, pare sia il pezzo forte dell'estate 2022. O almeno così mi hanno riferito, dal momento che io non pratico più il genere da un pezzo per sopraggiunti limiti di età e di peso. Perché non si tratta certo del petite robe noire che sta bene a tutte e regala un portamento degno di una principessa moderna alle donne con qualsiasi fisicità (davvero?) ma di una fascia elastica aderentissima che, quando la vedi esposta in negozio appesa ad una sottilissima gruccia, pensi: "bello questo guanto lungo, ma l'altro dov'è?". E allora provi a dirottare tua figlia verso una scelta diversa, una qualsiasi, un altro abitino ma non quello...solo che ormai è troppo tardi. L'ospite non pagante di casa tua è già perdutamente innamorata di questo cilindro elasticizzato trasparente e strizzatissimo, che ovviamente necessita di una fascia al posto del reggiseno, di uno slip poco visibile e di un giacchino per la sera. In pratica, di un guardaroba aggiuntivo solo per renderlo presentabile in pubblico. Le possibili alternative non sono nemmeno da prendere  in considerazione. "Il mio tubino deve essere uguale a quello di ... e di... (le amiche del cuore) ma diverso da quello di.. e di...(la chica mala della serata) perché anche questo è un segno di solidarietà femminile e di appartenenza ad un gruppo e di rifiuto di un altro. Non sto neanche a dire che a me quel tubino non piaceva, o meglio, le stava molto bene ma la faceva sembrare una sedicenne e l'idea mi metteva a disagio; mio marito la pensava come me ma dopo aver timidamente detto che forse sarebbe stato più adatto un altro modello, alla pronta risposta della figlia: "allora dimmi quale" ha alzato bandiera bianca. Credo che alla fine l'avremmo lasciata andare al ballo vestita così se non fosse intervenuto in maniera provvidenziale il comitato genitori della scuola - nonché organizzatore del ballo - a precisare che il tema della festa era "un mondo a colori". Ergo, il tubino nero all'improvviso è apparso inadeguato (evviva) e quindi siamo uscite di corsa a comprarne un altro, stavolta senza aspettare nessuna delibera: abbiamo agito in maniera indipendente con buona pace dell'omologazione a gruppi e gruppetti. E abbiamo comprato un tubino viola chiaro, con le maniche appena accennate - niente bretelline sottili - non trasparente e un pò meno aderente dell'altro. Alleluia.  Finalmente il gran giorno è arrivato, l'emozione per la serata era fortissima, alla fine ero presa anche io dall'evento, altro che sera del dì di festa! Martina si è preparata, abbiamo sistemato i capelli, il trucco e, prima di entrare nella palestra della scuola per l'occasione trasformata in ballroom, grandi abbracci alla mia bambina diventata ormai grande. "Mamma smettila, mi rovini l'outfit e mi metti in imbarazzo davanti alle mie amiche. E mi raccomando, anche se ci sono le altre mamme, non parlare con nessuno, che mi fai fare brutta figura". Embrassing mom. Senza ombra di dubbio. 

Commenti

  1. Posso chiederti dove avete comprato il tubino? Mia figlia è fissata con gli abitini di stradivarius, adatti a fisici androgeni e non un po rotondetti come il suo. Anna

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao! Lo abbiamo comprato da Zara e in effetti è un pò aderente. Ma le ragazzine lo adorano..

      Elimina
  2. Mi collego anche io ad Anna, mia figlia che fa le superiori ha chiesto in prestito il vestito all'insegnante di ripetizioni che se non ho capito male ha lavorato nell'istituto del marito di Chiara. Io non porto tubini, quella invece è magra come uno stuzzicadente e ne ha un armadio pieno, mia figlia ne ha scelto uno arancione mi pare di Shein. Perfortuna che hanno un buon rapporto e la stessa taglia. Un caro abbraccio a tutte, Gemma.

    RispondiElimina
  3. Eh...c'è chi può e nemmeno io faccio parte del gruppo 😁

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Milanesi si nasce...Taylor's version

Ho riletto il mio lungo post su Milano, scritto esattamente un anno fa, quando provavo un amore incondizionato per la città e mi sentivo come Carrie negli episodi di SATC in cui “usciva con New York”, ma per forza di cose molto meno elegante e effortless di lei.  Chiaro che la mia visione da turista, che va a Milano per mostre o altri eventi, non contempla le difficoltà e i disagi quotidiani di chi ci vive, lavora e si sposta da una parte all'altra della città, tutto il giorno, correndo senza sosta. Persone che alle fermate della metro ti spingono per prendere il treno sennò arrivano tardi al super posto di lavoro e poi sui social ti mostrano le stanze “ampie” due metri quadri spacciati per appartamenti e dati in affitto come se fossero quadricamere, alla faccia di Gianluca Torre, delle sue dimore di charme imperdibili e delle richieste milionarie ma “perfette”.  Eppure, niente sembra scalfire l'immagine glamour e accattivante di questa città, in continua trasformazione, sempr...

Milanesi si nasce...e io lo nacqui

Io adoro Milano. Posso dirlo? Forse l'ho già scritto in passato e non ho mai cambiato opinione. Sono nata lì, oramai 45 anni fa, e continuo a chiedermi come sarebbe stata la mia vita se i miei genitori non avessero deciso di riavvicinarsi alle famiglie quando ero molto piccola. Ci sono tornata per qualche giorno in "gita" quando ero ragazzina e poi un paio di notti facendo scalo con un volo da Lisbona, poi non l'ho più visitata per anni, fino a che non  mi sono sposata. Sento forte il suo richiamo, come se ci fossero le mie radici, pur avendo vissuto lì solo due anni e non avendone alcun ricordo (sono stata informata, durante il primo governo Berlusconi, che abitavamo a Segrate. Ma pensa). Nonostante mio marito non abbia un grosso feeling con la città, ci torniamo almeno due o tre volte all'anno, per visitare qualche mostra o vedere i nuovi quartieri e anche lui non resiste alla foto d'ordinanza davanti alla sede del Corriere della sera o della Gazzetta dello ...

Le guerriere dei tempi moderni

Vediamo un pò chi sono. Le protagoniste dei nuovi romanzi dedicati alle millennials? No. Quelle delle serie Tv? No. Le imprenditrici che creano occupazione femminile senza che la maternità sia un problema? No. Le guerriere dei tempi moderni si trovano sui social - che novità - e sono le guru del fitness. Donne che praticano attività fisica di qualsiasi tipo tutto l'anno, anche all'esterno, col freddo e col caldo, con la pandemia, con il distanziamento, ma soprattutto con la capacità, innata o appresa, di mettere in secondo piano le esigenze di lavoro/ marito/ figli/genitori e di dare la priorità al proprio benessere fisico, facendone anche un fiorente business. Alcune di loro hanno abbondantemente superato gli anta, come la nonna settantenne americana che ha iniziato a fare ginnastica per combattere la pressione alta, l'osteoporosi e i problemi cardiocircolatori di cui soffriva e adesso  è seguitissima su Ig, dove posta reel motivazionali per altre donne della sua età e non...