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Visualizzazione dei post da luglio, 2020

Speranza di vacanza

Questo è un anno particolare per affrontare il tema delle vacanze. Mio marito si è sentito fare più di una volta la battuta: "vai anche in ferie, tu che da febbraio sei a casa?", come se noi insegnanti fossimo stati in smart working per finta, io invece sono stata più fortunata (nel senso che ho avuto a che fare con persone che sicuramente lo avranno pensato, ma non hanno avuto il coraggio di dirlo apertamente!). Fermo restando quindi che quest'estate le ferie intese in senso classico - una o due settimane lontano da casa - le faranno in pochi, la mia modesta opinione è che la fase della vacanza più stressante in assoluto sia l'organizzazione: a me piace prendermi per tempo, fare ricerche accurate, scegliere la destinazione, selezionare l'alloggio, cercare altre attività nei paraggi ecc... E prenotare subito, già a marzo, per arrivare a luglio tranquilla - o almeno provarci. Mio marito invece è dell'opinione opposta, quando nostra figlia era piccola e non vol...

Figli unici, tormenti multipli

Dei figli unici si parla sempre con un "ma". E' un bambino socievole,  ma... E' un bambino che sa giocare con gli altri, che sa stare in compagnia, ma...Ma si rapporta solo con adulti, ma non è abituato a condividere i giochi o i suoi spazi con i coetanei, ma pretende le attenzioni su di sé ecc.. Anche delle donne che hanno un solo bambino si dicono cose poco lusinghiere: non vogliono rischiare di rovinare il corpo con ripetute gravidanze, non vogliono fare rinunce o sacrifici, non vogliono una famiglia numerosa che ostacoli la loro carriera.  Come sempre, ogni caso è diverso dall'altro e ogni donna ha i suoi motivi - intimi e personali - per (decidere di) avere un solo figlio, ma il retaggio di una certa mentalità cattolica o di altri tempi, che considerava vera solo una famiglia con due o più figli e la madre di un figlio unico una madre solo a metà, continua ad resistere. Ho visto figli unici molto viziati, che schiacciano i genitori, con le loro continue ri...

Mal di capo

Non inteso come testa, ovviamente, ma come il proprio "superiore". L'uomo che dirige l'ufficio o il team di lavoro secondo regole tutte sue, ispirate al sempiterno sessismo, che nonostante tutti gli sforzi, non tramonta mai. Sembra un film americano che racconta una brutta storia, invece è una situazione molto diffusa anche in Italia, nei grandi contesti come in quelli più piccoli, "familiari". E allora, per provare a combatterlo, bisogna mettere in atto strategie difensive e di attacco e soprattutto scoprire l'importanza della sorellanza autentica, che consente di sostenersi tra colleghe. Ma quali sono i comportamenti sgradevoli che mettono a disagio sul lavoro? Senza arrivare agli estremi delle molestie sessuali più o meno esplicite, il sessismo può essere messo in atto anche in maniera più sottile ed insidiosa, perché è più difficile poi per la donna dimostrare le cattive intenzioni o gli scopi malevoli del capo (ma può essere anche un collega). Per ...